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Padre Aristide protagonista di «Missionari nella Resistenza», libro in presentazione a Erba

A Milano collabora al servizio antincendi attivato in seguito ai primi bombardamenti. Nel frattempo assiste ebrei e antifascisti aiutandoli a espatriare. Scoperto dai tedeschi occupanti, viene arrestato e rinchiuso a San Vittore, dove non parla malgrado pesanti interrogatori e torture. Liberato su intervento del cardinale Schuster, torna a Erba, dove fonda il Cln locale, soccorre la popolazione vittima di sanguinosi bombardamenti e svolge un ruolo determinante nelle trattative per la resa dei nazifascisti nei giorni della Liberazione. Negli anni della seconda guerra mondiale padre Aristide Pirovano avrebbe dovuto trovarsi in terra di missione, per dare seguito alla vocazione ad gentes per la quale era entrato nel Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) e si era consacrato. Ma il blocco delle relazioni internazionali glielo impedì e così rimase in Italia. Una circostanza provvidenziale, considerate le numerose occasioni in cui si trovò a svolgere il suo ministero dove occorreva, pronto anche a pagarne le conseguenze.

Di tutto questo si parla nel libro Missionari nella Resistenza. Il contributo del Pime alla Liberazione (1943-1945), di Ezio Meroni (In Dialogo, 304 pagine, 21 euro), che sarà presentato sabato 24 maggio, alle 17.30, presso la Biblioteca comunale di Erba “Giuseppe Pontiggia”. L’iniziativa, in partnership con la stessa Biblioteca, è dell’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano, nell’ambito delle celebrazioni per i 110 anni dalla nascita del missionario erbese. Collaborano all’evento l’Istituto di Storia contemporanea “P.A. Perretta”, l’Anpi Comitato Provinciale di Como e la Libreria Colombre di Erba.

Oltre a padre Aristide, il libro tratta di altri tre missionari del Pime: padre Ferruccio Corti, che a Giovenzana aiuta il fratello parroco a nascondere dei prigionieri; padre Lido Mencarini, che a Cantù collabora con la Resistenza locale e organizza il passaggio in Svizzera di prigionieri ed ebrei; padre Mario Limonta, che si unisce al Gruppo Cinque Giornate, ne diventa cappellano e partecipa alla battaglia del San Martino. «Missionari sostenuti da una fede autentica, uomini liberi che hanno lottato per la libertà», scrive padre Ferruccio Brambillasca, Superiore generale del Pime, nella prefazione al volume.

Finora mancava un contributo specifico su una «testimonianza chiara di valori tipicamente cristiani e missionari che non hanno età» (sono sempre parole di Brambillasca). Con questo libro Meroni – già insegnante di lettere, appassionato di storia e autore di altri volumi sulla Resistenza e sulla guerra di liberazione – colma una lacuna storiografica. E lo fa con una scelta stilistica particolare. Come spiega infatti Alberto D’Incà, responsabile dell’Ufficio Beni Culturali e dell’Ufficio Storico del Pime, nell’introduzione al volume, «il lavoro di Ezio Meroni può essere catalogato come un “romanzo storico”»: a vicende storiche accertate e documentate, si affiancano dialoghi, confidenze e riflessioni intime che vivacizzano il racconto.

L’incontro del 24 maggio vedrà i saluti di Paolo Farano, assessore comunale alla Cultura, e di Rosanna Pirovano, presidente degli Amici di Monsignor Pirovano. A seguire, la direttrice della Biblioteca Enrica Atzori introdurrà il dialogo tra il giornalista Mauro Colombo e l’autore.

 

08-05-2025

 

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