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Commemorazione di padre Aristide, l’1 e 2 febbraio musica e preghiera a Erba

A 23 anni dalla scomparsa di monsignor Aristide Pirovano (3 febbraio 1997) a Erba il ricordo del Vescovo missionario si perpetua con una nuova formula. Immutata l’impostazione, basata su un’elevazione spirituale in musica seguita dalla celebrazione eucaristica di suffragio. Ma mentre in tutte le edizioni precedenti entrambi gli eventi erano fissati nel pomeriggio della domenica più vicina alla data della scomparsa e si svolgevano nella chiesa prepositurale di Santa Maria Nascente, nel 2020 il momento musicale avrà luogo nel tardo pomeriggio del sabato nella chiesa di Sant’Eufemia, la Messa nella mattina della domenica in Prepositura.

Questo nel desiderio di coinvolgere nella memoria di padre Aristide anche l’antica plebana di Sant’Eufemia, a lui molto cara, e nell’auspicio di intercettare in due giornate un maggior numero di fedeli. Tra l’altro la Messa della domenica mattina in Santa Maria Nascente è tradizionalmente dedicata ai bambini, fascia d’età a cui è molto importante far conoscere la figura e l’insegnamento del Vescovo missionario, fondatore della Prelazia di Macapà (Brasile) negli anni Cinquanta, Superiore del Pontificio Istituto Missioni Estere tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta e, nell’ultima parte della sua vita, artefice – inizialmente con Marcello Candia, poi in prima persona – del “miracolo” che trasformò il lebbrosario brasiliano di Marituba in una città dotata di servizi sanitari, sociali ed educativi.

L’appuntamento per l’iniziativa – come sempre promossa dall’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano in collaborazione con la Comunità pastorale Sant’Eufemia e con il patrocinio del Comune di Erba – è quindi per sabato 1 e domenica 2 febbraio.

Sabato 1, alle 18.30, in Sant’Eufemia, concerto del Coro Bocconi.

Domenica 2, alle 10, in Santa Maria Nascente, celebrazione eucaristica di suffragio presieduta da monsignor Piero Cresseri.


Il concerto

Melodie popolari per incontrare l’attenzione e il gradimento anche del pubblico più giovane e non necessariamente esperto. Questo uno degli obiettivi che ha guidato l’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano nell’impostazione del momento di elevazione musicale.

Protagonista sarà il Coro Bocconi, complesso vocale milanese nato nel 2005 e composto da studenti, docenti e personale tecnico dell’Università. Diretto dal Maestro Sergio Lonoce fino al 2011 e successivamente dal Maestro Martina Zambelli (www.martinazambelli.com), a oggi conta al suo attivo numerosi concerti dentro e fuori l’ateneo, a Milano, in Lombardia, in tutta Italia e all’estero, nonché un vario, eterogeneo ed eclettico repertorio. Può vantare inoltre collaborazioni con importanti istituzioni culturali come l’Orchestra Verdi Per Tutti, la Medit-lab Orchestra, la Coral Iberoamericana Tantanakuy, il Coro nizzardo Coràson, il Chorus Insubriae dell’Università dell’Insubria, il Coro Stella Alpina di Rho, il coro Sono Solo Canzonette di Parigi, il Teatro Dal Verme di Milano, il Lincoln Center e la DCINY di New York, nonché la Wayward Spirit Orchestra.

Nella chiesa di Sant’Eufemia proporrà il seguente programma: Adiemus (Karl Jenkins), Heimr Arnadalr (Jean Christophe Beck & Christine Hals), Alleluia (Wolfgang Amadeus Mozart), Amazing grace (John Newton), Alegres Pregonan (Vicente Emilio Sojo & Eduardo Calcano), Siyahamba (Andries Van Tonder), Jisas yu holem han blong me (Anonimo Melanesiano), Sanctus Luba (Guido Haazen), Signore delle cime (Giuseppe De Marzi), Tres cantos nativos dos indios krao (Marcos Leite).


La Messa

«In questa chiesa padre Aristide veniva a pregare, a celebrare la Messa e, quando era necessario, anche a rimproverarci per certi comportamenti non coerenti con la nostra fede. A lui noi tutti siamo legati da grande affetto»: qualche anno fa, presiedendo una Messa in suffragio di monsignor Pirovano nella chiesa di Sant’Eufemia, monsignor Piero Cresseri ricordava così il Vescovo missionario erbese.

Sarà dunque monsignor Cresseri a presiedere la celebrazione eucaristica in suo suffragio. Erbese doc, sacerdote ambrosiano e Canonico del Duomo di Milano, dopo aver ricoperto diversi incarichi diocesani – tra cui quello di responsabile della Pastorale sanitaria e di Vicario di Zona dell’Arcivescovo -, attualmente monsignor Cresseri fa parte dell’équipe della Fondazione Opera Aiuto Fraterno, che assiste i preti anziani e malati.


Le due chiese

Il duplice appuntamento commemorativo collega idealmente due chiese care a padre Aristide.

In Sant’Eufemia, l’antica plebana di Erba, da ragazzino partecipava ogni giorno alla prima Messa del mattino. Nei giorni drammatici dei bombardamenti del 1944, la chiesa si trovava nell’epicentro del disastro e, con gli allarmi aerei lanciati dal suo campanile, divenne in qualche modo il simbolo della comunità ferita, alla quale padre Aristide prestò il suo conforto materiale e spirituale. In occasione dei suoi periodici ritorni a Erba, il Vescovo missionario vi sostava frequentemente in preghiera e vi celebrava la Messa del sabato pomeriggio. Il desiderio di tornare a «fare il prete al mercato» (Sant’Eufemia si affaccia sulla piazza che il giovedì ospita l’appuntamento commerciale erbese) era già emerso dalla lettera che padre Aristide scrisse il 10 settembre 1978 all’amico di una vita Arnaldo Zappa, mentre si trovava a Detroit in procinto di partire per Marituba: «Quando sarò più vecchio ritornerò a Erba per fare il prete al mercato: mi aspetti? Avrò bisogno del sacrista…». Infine, dopo la sua morte, proprio in Sant’Eufemia venne allestita la camera ardente.

Anche Santa Maria Nascente è stata teatro di importanti momenti della vita di padre Aristide. Qui celebrò la prima Messa (22 dicembre 1941) all’indomani dell’ordinazione sacerdotale da parte del cardinale Alfredo Ildefonso Schuster. Qui fu consacrato Vescovo dall’Arcivescovo di Milano, monsignor Giovanni Battista Montini (13 novembre 1955) e festeggiò importanti ricorrenze del suo ministero. Qui, infine, il 6 febbraio 1997 furono celebrati i suoi funerali, presieduti da monsignor Pasquale Macchi, già segretario di Paolo VI.

La locandina
Il programma

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