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Convivio pre-natalizio “in diretta” col Brasile

«La vostra generosità è preziosissima per il futuro di Marituba»: così suor Leticia, tra i responsabili del progetto di adozioni a distanza nella missione brasiliana, ha salutato via Skype i partecipanti al convivio pre-natalizio degli Amici di Monsignor Aristide Pirovano. Organizzato in collaborazione con i Poveri Servi della Divina Provvidenza (Opera Don Calabria) – la congregazione a cui padre Aristide affidò le sorti di Marituba quando, ormai anziano, ritornò in Italia -, il momento augurale si è svolto oggi presso l’Istituto San Vincenzo di Erba.

Il collegamento in diretta audio-video con il Brasile ha costituito il clou della giornata. Suor Leticia, Povera Serva da 21 anni, a Marituba da un anno e mezzo, ha raccontato come trascorre la sua giornata nel coordinare le adozioni, che interessano complessivamente circa 1200 bambini e ragazzi (un terzo dei quali “adottati” tramite gli Amici erbesi). Ha spiegato come vengono gestiti i fondi raccolti («non li consegniamo ai diretti interessati, ma li utilizziamo in base alle loro reali necessità», vale a dire cibo, cura dell’igiene, assistenza sanitaria ed educazione scolastica) e ha auspicato altre forme di prossimità, come le visite a Marituba («benefiche per noi, ma anche per chi le compie») e i “gemellaggi” scolastici. Il collegamento si è concluso con un affettuoso scambio di battute e di auguri tra suor Leticia, la presidente degli Amici Enrica Sangiorgio («voi sapete che a Marituba ho lasciato un pezzo di cuore…») e il presidente onorario dell’associazione Luigi Farina.

Oltre che per rinnovare il ricordo di padre Aristide, l’appuntamento è stato ideato con l’obiettivo di ridestare l’attenzione sulle adozioni. In questo senso un accorato appello ai presenti – tra i quali, oltre ai soci, non mancavano padrini e madrine – è giunto da Carlo Farina, consigliere degli Amici. «Negli ultimi tempi Marituba è travagliata dal dilagare della criminalità: un fenomeno endemico in un Paese di grandi contraddizioni come il Brasile, e che si traduce in una grave emergenza sociale. Sostenendo l’educazione, le adozioni possono rappresentare un argine – ha rilevato -. Ma non ci nascondiamo che, da qualche anno, il loro numero sta calando. Proseguendo lungo questa china, rischiamo fortemente che la vita stessa dell’Associazione si inaridisca. Se invece vogliamo andare avanti, è necessario che ognuno di noi e di voi si faccia promotore di questo progetto nell’ambiente di lavoro, nei circoli amicali, nelle associazioni frequentate… Maggiore sarà il numero di persone coinvolte, minor peso avrà l’entità economica dell’adozione (372 euro annui, ndr). Rilanciando le adozioni, sono convinto che rilanceremo anche l’associazione. E renderemo più viva la memoria di padre Aristide, contribuendo a quella “fama di santità” che è un fattore indispensabile per l’avvio della tanto auspicata causa di beatificazione».

Parole a cui ha fatto eco fratel Gedovar Nazzari – oggi economo generale dell’Opera Don Calabria dopo aver rilevato da padre Aristide la responsabilità della missione di Marituba -, giunto da Verona con Paola Lucchi, fratel Giuseppe Brunelli e fratel Matteo Rinaldi, altri esponenti della congregazione. «Padre Aristide era animato dall’ideale missionario, voi avete quello di assicurare continuità alle opere da lui promosse – ha puntualizzato -. La vostra associazione sarà tanto più viva e forte quanto più vivi e forti saranno gli ideali che la sorreggono. Il vostro contributo è fondamentale per le sfide che oggi Marituba ha davanti a sé. Ma anche la vostra vicinanza attraverso una lettera, o magari una visita, sarà di grande conforto per chi lavora quotidianamente laggiù».

La giornata si era aperta con i saluti del sindaco di Erba Veronica Airoldi e di monsignor Angelo Pirovano, responsabile della Comunità pastorale Sant’Eufemia. «La figura di padre Aristide è come una stella polare per la nostra comunità – ha detto il Sindaco -. Nel suo ricordo mi piacerebbe rinsaldare in qualche modo i legami tra Erba e Marituba: l’amministrazione comunale è pronta a dare il suo contributo». «Padre Aristide ha stabilito una relazione tra l’Italia e il Brasile – ha aggiunto il Prevosto -. Noi dobbiamo invece costruire una relazione con il mondo in cui lui è ora, cioè il cielo. Lo si può fare prendendo a esempio la sua carica spirituale, che ha fatto di lui un testimone della missione e di un’autentica vita cristiana».

All’organizzazione hanno collaborato l’hotel-ristorante Leonardo da Vinci, i Cavalieri della Buona Cucina di Lecco e il Gruppo sportivo San Vincenzo.

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