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Nel ricordo di padre Aristide un impegno ad affrontare le sfide umanitarie di oggi

Nel ricordo di monsignor Aristide Pirovano – il Vescovo missionario di cui Erba celebra quest’anno il centenario della nascita e il sessantesimo anniversario della consacrazione episcopale -, che non esitò mai a schierarsi a fianco dei perseguitati, dei poveri, degli emarginati e dei sofferenti con i quali venne a contatto durante la sua straordinaria avventura umana, le associazioni missionarie erbesi si impegnano a non restare indifferenti davanti ai drammi che travagliano la nostra epoca: dalle guerre alle tragedie delle migrazioni, fino alle persecuzioni di molte popolazioni a causa del loro credo religioso.

È quanto è emerso ieri sera in occasione di “Diamoci la mano per dare una mano”, il corteo solidale riproposto dopo qualche anno di pausa dall’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano, d’intesa con la Comunità pastorale Sant’Eufemia (che domenica 13 settembre celebrerà la propria festa), con la collaborazione di due altre realtà attive in ambito missionario, l’Associazione Nisshash e l’Associazione Amici di Lilia, e il patrocinio del Comune di Erba.

Il corteo – tra gli altri ne faceva parte fratel Gedovar Nazzari, dei Poveri Servi della Divina Provvidenza, “braccio destro” e poi successore di padre Aristide a Marituba, giunto appositamente da Verona con fratel Giuseppe Brunelli – ha percorso le vie della città dalla chiesa di Sant’Eufemia a quella di Santa Maria Nascente. Durante il cammino, intervallate da brani musicali, si sono susseguite riflessioni ispirate al Messaggio di papa Francesco per la prossima Giornata missionaria mondiale, lette da rappresentanti delle associazioni promotrici, affiancati e coadiuvati dall’attrice Sabrina Rigamonti quale voce-guida.

All’arrivo in piazza della Prepositura si è formata la suggestiva “catena umana di solidarietà” creata dal gesto di darsi la mano. Nella Chiesa prepositurale, dopo un’ultima riflessione su monsignor Pirovano, l’intervento di don Giovanni Afker.

Il responsabile della Comunità pastorale Sant’Eufemia ha fatto notare come la serata cadesse nella memoria del Beato Giovanni Mazzucconi, missionario co-fondatore del PIme (l’Istituto di Pirovano), martire in Papua Nuova Guinea nel 1855, un secolo esatto prima della consacrazione episcopale di padre Aristide: «Credo che anche oggi il loro spirito debba aleggiare fra di noi, debba ispirare la nostra attenzione e la nostra solidarierà a tanti fratelli… Guardiamo ai rifugiati, uomini, donne, bambini, in fuga dalle guerre e dalla fame, con la stessa determinazione del Beato Mazzucconi, con la stessa intraprendenza di monsignor Pirovano…».

La lettura di Ci impegniamo noi e non gli altri di don Primo Mazzolari e di un’altra preghiera dedicata a padre Aristide ha preceduto la benedizione conclusiva.

Testo introduttivo Riflessioni dal Messaggio del Papa Testo conclusivo Intervento di don Giovanni Afker

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